Cos'è?
L’Amministrazione comunale di San Fratello intenzionata a proseguire l’impegno per la tutela e valorizzazione del suo dialetto ad anni alterni si organizza concorso di poesia in lingua gallo- italica – aula convegni.
E un dialetto che contraddistingue e rende unico questo centro nebroideo e ne fonda l’identità. Come noto a molti infatti, il dialetto di origini settentrionali, galloitalico per la comunità degli studiosi, parlato a San Fratello si distingue nettamente dai dialetti siciliani, pur condividendone l’origine nel latino.
La parlata distintiva fa di questo luogo un’isola linguistica, la cui concreta dimensione si percepisce, ad esempio, nelle espressioni di stupore e curiosità dei visitatori che abbiano l’occasione di soffermarsi in questo suggestivo centro collinare.
Il dialetto locale è un ibrido di parlata provenzale e lombarda con costrutti neo-latini e che differisce da tutti gli altri dialetti della Sicilia, essendo esso una lingua a parte, caratterizzata da un vocabolario che è lingua parlata e scritta. Ne è un esempio la poesia seguente:
L'innamorato
Malerba hiea trai hiegn chi diliria,
E quasi stea niscain pazz;
Rau si 'nchierriha sin ghi parta meanch un dazz.
Quan painsa, abrama, cieng e suspira,
Stea adivintain 'na chierta di strazz;
E sin ghi dean alla Cadulauliva,
Tutt Terranuova ù tien a mazz,
Malerba è tre anni che delira,
e quasi quasi sta uscendo pazzo;
egli per sposarsi la Cadulauliva,
non si preoccupa se non gli porta neppure un laccio (dote).
Quando (la) pensa, grida, piange e sospira,
sta diventando una carta da straccio;
e se non gli danno (in sposa) la Caciulauliva,
tutto Terranova (quartiere locale) (egli) lo tiene a mazzo
(Malerba tiene in apprensione tutto il quartiere dove abita).